Quali sono le novità in merito al bonus industria 4.0? Che cosa cambia dal 2023? Scopriamolo insieme in questo articolo di approfondimento.
Negli ultimi anni, anche in Italia, si è molto discusso di tutte quelle misure che aiutano le imprese nel processo di digitalizzazione delle attività, come il Bonus industria 4.0.
Che cosa cambierà nel 2023? Vediamo insieme le novità della direttiva italiana in relazione ai diversi tipi di investimenti.
Normativa del Bonus industria 4.0
Per agevolare la transazione tecnologica, digitale e di sostenibilità delle PMI italiane, il governo ha allungato i termini degli incentivi per gli investimenti legati al processo di digitalizzazione.
La normativa di base è la Legge di Bilancio, successivamente integrata dal Decreto Aiuti del 2022; come abbiamo anticipato sui nostri canali social, l’integrazione prevede delle agevolazioni rinforzate, in particolare:
- Credito d’imposta con aliquota al 50% per gli investimenti in beni immateriali in ottica 4.0 fino al 31 dicembre 2022 (nel caso in cui sia stato effettuato un versamento in acconto di almeno il 20% del costo totale, il termine si allunga al 30 giugno 2023);
- Credito d’imposta con aliquota al 70% (per le piccole imprese) o al 50% (per le medie imprese) per la formazione 4.0 ai dipendenti e il rafforzamento delle competenze tecnologiche.
Di questi, il credito d’imposta per la formazione 4.0 non sarà prorogato al 2023, mentre vedremo nel prossimo paragrafo i provvedimenti diretti agli investimenti in beni immateriali da qui al 2025.

Bonus sugli investimenti in beni materiali 4.0
Per quanto riguarda gli investimenti in beni materiali per la transizione a impresa 4.0, la normativa concede la possibilità di usufruirne fino al 2025.
Per poter fare richiesta, le aziende devono essere sane e residenti in Italia; anche chi non è residente può usufruirne, purché rispetti le normative sulla sicurezza nei locali di lavoro e versi regolarmente, ai dipendenti, i dovuti contributi.
Cosa cambia per il credito d’imposta 2023 – 2025
Dal 1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2025 la proroga e la revisione della normativa hanno portato ad una ridefinizione del credito d’imposta per tutti gli investimenti effettuati.
Investimento | Periodo | Aliquota di credito |
Beni materiali | Dall’1/1/2023 al 31/12/2025 Dall’1/1/2023 al 30/6/2026 se versato acconto entro il 2025 |
20% fino a 2,5 mln 10% da 10 a 2,5 mil 5% fino ai 20 min |
Beni materiali | Dall’1/1/2023 al 31/12/2023 Dall’1/1/2023 fino al 30/6/24 se versato acconto entro il 202 |
20% fino a 1 mln |
Dall’1/1/2024 al 31/12/2024 Dall’1/1/2024 fino al 30/6/2025 se versato acconto entro il 2024 |
15% fino a 1 mln | |
Dall’1/1/2025 al 31/12/2025 Dall’1/1/2025 fino al 30/6/2026 se versato acconto entro il 2025 |
10% fino a 1 mln |
Rimane invece non prorogato il credito d’imposta del 6% per i beni strumentali nuovi ordinari diversi da quelli previsti dagli allegati A e B della legge 232/2016.
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