Nelle scorse settimane vi abbiamo raccontato un’esperienza poco piacevole che ci ha visti direttamente coinvolti. Oggi vi raccontiamo l’esperienza che due ragazzi di vent’anni, proprio partendo dal PCTO, hanno fatto e continuano a fare con noi.

In tanti si chiedono quale sia il reale beneficio dello smart working o di far parte di un’azienda liquida.

La risposta oggi la lasciamo dare a due nostri collaboratori che, grazie a un percorso formativo iniziato tra i banchi di scuola, sono arrivati nella nostra azienda informatica di Rovigo e hanno scelto di abbracciare un modello lavorativo innovativo e ancora poco diffuso.

L’esperienza di Mattia

Il potersi rapportare con una realtà nuova e innovativa è ciò che ha condotto Mattia a restare in ispiro.tech.

Un lavoratore ma anche uno studente di ingegneria informatica  di vent’anni che, grazie a un PCTO (acronimo di Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento), approda nella nostra azienda e sceglie di rimanerci.

Durante il PCTO Mattia si è occupato di sviluppare alcuni siti web, seguendolo i senior nelle attività di gestione sistematica dei clienti (anche on site) e mettendosi costantemente alla prova con un modello d’azienda sicuramente non convenzionale.

Mattia Galassi

Sentirsi parte integrante dell’azienda è un punto chiave di ispiro.tech, ed è anche un elemento che segna un forte distacco rispetto alle realtà più standard.

Un’azienda liquida come ispiro.tech si basa sui concetti di flessibilità, trasparenza e responsabilità, una triade che rende possibile il raggiungimento degli obiettivi prefissati a livello aziendale. “Se fallisce uno, falliamo tutti…come in una squadra”. Il punto di forza di queste aziende, secondo Mattia, consiste nella possibilità di misurarne la crescita direttamente e senza filtri, migliorando nel contempo le proprie conoscenze.

Non serve un ufficio per intessere rapporti coi membri del team o con le realtà circostanti: la comunicazione costante tra i vari collaboratori permette di compensare la mancanza di presenza fisica. Grazie allo smart working, inoltre, ogni lavoratore ha la possibilità di operare comodamente da casa, gestendo i propri carichi di lavoro al fine di intraprendere, come ha fatto Mattia, percorsi di formazione paralleli.

L’arrivo di Tomas

Anche Tomas ha 20 anni e studia Ingegneria Informatica…quando non lavora.

Come Mattia, anche lui durante gli anni di superiore ha deciso di intraprendere un percorso di alternanza scuola-lavoro presso ispiro.tech. Il potersi formare e lavorare all’interno di un’azienda liquida, dopo aver avuto altre esperienze lavorative più “tradizionali”, ha portato Tomas ad abbracciare completamente questo modello innovativo che oggi reputa “vincente”.

Tomas Lovato

Ogni giorno cresce la fiducia reciproca e con questa anche la condivisione di pareri ed idee.

Definire i membri del team collaboratori più che dipendenti – permettendo loro di lavorare in smart working e perseguire tanto i propri obiettivi lavorativi che le proprie passioni personali – li incentiva a cooperare per la crescita dell’azienda, e a diventare sempre più responsabili. Chat e chiamate assicurano un’interazione costante che, proprio perché virtuale, permette ai collaboratori di apprezzare di più i momenti in cui si è fisicamente vicini.

Azienda liquida: qual è il suo futuro?

A questa domanda sia Tomas che Mattia hanno dato risposte concordi: l’azienda liquida rappresenta un modello istruttivo, sicuro e moderno, che guarda al futuro mirando a coinvolgere soprattutto le nuove generazioni. Un contesto lavorativo che riconosce il valore di chi entra a farne parte, permettendo a ciascuno di crescere in molteplici ambiti, lavorativo e non solo, seguendo percorsi di formazione paralleli come quello universitario.

Siamo davvero convinti che i concetti di smart working e azienda liquida possano rappresentare una valida alternativa per l’attuale mondo del lavoro: un mondo che diventi pienamente cosciente del valore dei suoi componenti, pronto a puntare su di loro per crescere ed evolversi.